Fin dall'inizio, il design dell'identità visiva di Feral Horses ha mostrato molte complessità. Prima di tutto, il marchio ha tre diversi target: appassionati d'arte, commercianti professionisti e curiosi. In secondo luogo, l'azienda opera nel campo degli investimenti nell'arte contemporanea, che è eccessivamente elitario e poco sviluppato. Pertanto, la denominazione doveva esprimere la visione aziendale di liberare gli investimenti nell'arte. Il risultato di questa riflessione è finito per essere "Feral Horses". Con un nome così audace e forte, che si riferisce all'idea di un animale che ritorna allo stato selvatico dopo un periodo di prigionia, la sfida era tradurre visivamente quei valori aziendali e concetti astratti. Infine, a causa della mission di Feral Horses di mescolare il mondo artistico con quello finanziario, era anche cruciale trovare un fil rouge che avrebbe portato un po' di armonia e avrebbe bilanciato creatività e unicità con rigore e standard.